Beh, questo è uno di quelli e li riconoscete anche dallo stile di scrittura..ne so una più del diavolo.
Mi sono ritrovata a pensare al cinema e a come tutti si sentano improvvisamente grandi critici cinematografici, pronti a dare la propria opinione su tutto senza sentir ragioni. Cosa mi sento di essere io? Una semplice amante (attenzione: amante, non esperta) del cinema. Un'amante che crede fortemente nel potere comunicativo di questo mezzo che è in grado di condizionare la vita e la percezione che la gente ha delle cose. Pensate, una lineare sequenza di frame riescono a catturare la mente e l'animo dell'uomo senza lasciarlo mai più..semplice poesia. E poi ammettiamolo, quanto è bello andare al cinema?
Nella mia isola felice fatta di pellicole però ho visto affiorare un problema, una cosa che mi piace definire il "fenomeno Tim Burton". Negli ultimi anni, non si sa come ne perchè, questo regista sembra essere entrato nei cuori di tutti, tutti lo conoscono, tutti amano tutti i suoi film e tutti si ritrovano a fare quello che sanno fare meglio: criticare il lavoro altrui. Mi mancano sinceramente gli anni in cui parlavo di lui ai miei compagni del liceo e vedevo enormi punti interrogativi spuntare dalle loro teste, mi piaceva che fosse un outsider come i suoi personaggi e come me. Fin da bambina mi sono sempre sentita attratta dai suoi film, per lo più "Nightmare Before Christmas", non ne capivo le ragioni mi limitavo a impazzire dietro all'idea di un bosco con porte magiche.
Crescendo la mia passione (perchè di questo si tratta) per questo regista è stata coltivata: ho letto molti saggi, biografie, manuali, ho visto e rivisto ogni film, ho studiato ogni scena, ogni sguardo, ogni personaggio il tutto per semplice interesse personale. Questo non mi ha portato ad essere la massima esperta in materia anzi, sono forse l'ultima ruota del carro.
E' per questo ho aspettato trepidante l'uscita nelle sale della sua ultima fatica: Big Eyes, distribuito da Lucky Red e che vede protagonisti attori del calibro di Amy Adams e Cristoph Waltz.
Uscita dalla sala non potevo fare a meno di essere incavolata nera con tutto quello che avevo letto sul web riguardante questo film:
" # TimBurton al cinema delude le aspettative"
"Recitato male"
"..di Burton c'era ben poco"
"Edificante e prevedibile come una fiction agiografica di Rai Uno"
"..sterile di stile"
Insomma, cose così. Prima cosa, solo perchè non ci sono ambientazioni gotiche e personaggi mostruosi non significa che non sia un film degno del suo nome, anzi, sapete cosa ne penso? Questo è Tim Burton.
In questo film ho visto tutto di lui, dalla fotografia pulita e lineare che lo contraddistingue, dalla scenografia che mi ha ricordato molto il pesino di "Edward mani di forbice", una società omologata e ripetitiva che non è disposta ad accettare nessun segno di cambiamento che comprometta l'equilibrio creato. Ho visto molta della psicologia di Jack di "The Nightmare Before Christmas" nella protagonista sopratutto nella sua voglia di cambiamento e nella sua disperata ricerca di sé stessa che poi ritrova in ciò che ha sempre avuto davanti agli occhi. Ho visto la musicalità di "Big Fish", una pellicola che scorre leggera senza forzature in una dimensione quasi onirica che fatichi a credere che si tratti di una storia vera. Sono contenta sinceramente di aver rivisto queste pellicole e non la più recente "Dark Shadowns" su cui stenderei volentieri un velo pietoso, sono contenta che non abbia mirato alla mera mercificazione del suo lavoro ma a qualcosa in più.
Sì, è vero, essendo una storia vera non ha dovuto fare grandi sforzi per crearsi una trama avvincente ma non gli si può negare di averla condita alla perfezione, non l'ho assolutamente trovata lenta e noiosa..scusate qualcuno ha visto "Storia di una ladra di libri"? Ecco quello per me è sinonimo di lentezza.
Il messaggio che lascia questo film, e quindi la vita di Margaret Keane, è fortissimo: non vendersi mai, non lasciare che la nostra arte intesa come vera e propria rappresentazione di noi stessi ci venga portata via da chi mira ad altri scopi. Che sia anche una denuncia allo sviluppo tecnologico che sta lentamente lobotomizzando facendoci perdere di vista le cose veramente importanti? Mi piace pensare di sì, fuori dagli schemi imposti dalla società , come Margaret.
L'attrice Amy Adams con la "vera" Margaret Keane |
Ovviamente voglio precisare che questa critica è rivolta a un determinato gruppo di spettatori che parlano tanto e conoscono poco. Sono consapevole che c'è anche chi, molto molto più competente di me, ha posto delle valide argomentazioni contro questo film ed io le rispetto.
In conclusione io sono molto felice di questa pellicola, ho rivisto finalmente una regia che negli ultimi anni mi è davvero mancata moltissimo.
Ma questo è un blog di unghie o che cosa?!
Sì ragazze tranquille, ho pensato moltissimo se realizzare qualcosa per questo film e per caso ho trovato delle vecchie tip di prova che ho trovato davvero azzeccatissime.
Grandi occhi su piccole unghie.
Non si possono paragonare a quelli dei dipinti della Keane e non era nemmeno mia intenzione, era tanto che volevo fare questa nail art che ormai potete trovare ovunque, provate a scrivere su Google "unghie occhi" e preparatevi ad essere inondate.
Gli smalti che ho utilizzato li vedrete da vicino nel post di lunedì ma se non sapete aspettare venite sulla mia pagina Facebook o Instagram.
Spero di non avervi troppo annoiato con questo "genere" di post, fatemi sapere cosa ne pensate..sopratutto del film!
Non ho ancora visto il film quindi il mio commento è parziale, ma capisco bene cosa intendi - anche la tua frustrazione - e sono d'accordo con te. Burton ne ha fatti di film, non li ho visti tutti e non per forza mi sono piaciuti, tra l'altro. Dark Shadows... Non vorrei sparare sulla croce rossa ma la cosa migliore è la battuta su Alice Cooper. Questo film invece mi ispira molto perché sembra fratello di Big Fish!
RispondiEliminaAlla fine è sempre difficile far passare ragionamenti sensati sul web, dove chiunque può darsi arie e dire che X era deludente perché...semplicemente non corrispondeva alle sue aspettative. Sai cosa mi ricorda? La folla di famiglie con bambini piccoli che sono andati al cinema a vedere l'ultimo di Miyazaki solo perché è un cartone. Sarebbe bastato guardare il trailer per capire che non era adatto a un pubblico di bambini -.-
Comunque, carine le unghiette!! Di certo non passano inosservate! :D
Grazie mille cara!
EliminaSono contenta di non essere l'unica a pensarla così! ^-^
Ho letto il tuo articolo con interesse perchè questo film mi incuriosisce e vorrei andare a vederlo.
RispondiEliminaLa nail art non me l'aspettavo ma è stata una piacevolissima sorpresa! ^_^
Grazie Francy, sono contenta ti sia piaciuta! ^_^
EliminaOvviamente ti consiglio il film, fammi sapere come l'hai trovato!